Un sogno nel cassetto di molti quello di lasciare per un pò la vita di tutti i giorni per andare alla scoperta dei cinque continenti, assaggiando tutto, ma proprio tutto ciò che sia commestibile! E' la storia di Simon Majumdar foodbblogger angloindiano che dopo l'ennesima giornata passata in ufficio ad aver scritto 42 mail concludendo con la frase "odio il mio lavoro", ha deciso di mollare tutto per lanciarsi in questa folle avventura enogastronomica a giro per il mondo. Più di trenta nazioni in un anno, in cui Simon ha vissuto esperienze gustative di ogni tipo...spesso non troppo "convenzionali"! Serpenti uccisi sul momento in Vietnam, una testa di capra bollita a Reykjavic, cani e gatti in Cina...ma un avventuriero del gusto non si tira indietro di fronte a niente! Quest'avventura è diventata un libro Eat My Globe (John Murray Publisher) e ben presto arriverà anche da noi con l'edizione italiana. In attesa del libro per tutti coloro che vogliono seguire le avventure di Simon, consiglio di dare un occhio al blog Dos Ermanos che gestisce insieme al fratello dal 2006, anche quest'ultimo appassionatissimo di cibo e chiamato in modo ironico da Simon "The Big Salami". Io ho avuto il piacere di conoscere Simon a deGustiBooks in occasione della sua prima presentazione italiana del libro e devo dire che è davvero una persona interessante con tantissime cose da raccontare. E'affascinante pensare al connubio cibo-viaggio, perchè Simon si è lasciato guidare da una passione che lo ha portato a vivere esperienze molteplici e ad entrare in contatto con le persone. «Ho camminato, camminato e ancora camminato. A Mexico City mi sono perso in un mercato di strada in cui vendevano qualunque cosa, dai tacos ai ventilatori. Ho fatto cose imprudenti, talvolta mi sentivo anche solo, ma guardandomi indietro mi sono reso conto di essere stato incredibilmente fortunato. In fondo il cibo è stato per me solo il grimaldello per conoscere i paesi che visitavo e ogni viaggio è fatto di facce, di volti, di persone». E alcune di queste persone oggi sono amici sparsi in tutto il mondo con cui è rimasto in contatto. Ancora una volta il cibo e il piacere del viaggio divengono il tramite per un confronto e un arricchimento personale.
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