Appuntamenti, notizie e curiosità dal mondo del food & wine e dei viaggi

Appuntamenti, notizie e curiosità dal mondo del food & wine e dei viaggi

12 dicembre 2009

Indovina chi l'ha scritto?

E' curioso come gli scrittori tendano a farci credere che i pranzi siano invariabilmente memorabili per qualcosa di molto spiritoso che vi si è detto o per qualcosa di molto saggio che vi è accaduto. Ma raramente essi dedicano qualche parola al racconto di ciò che nel corso di quei pranzi si è mangiato. Fa parte della convenzione narrativa non nominare minestra, salmone e carne d'anatra, come se minestra, salmone e carne d'anatra non avessero la benchè minima importanza, come se nessuno mai fumasse un sigaro o bevesse un bicchiere di vino. In questo caso invece, voglio prendermi la libertà di sfidare tale convenzione per raccontarvi che il pranzo al quale mi riferisco si aprì con le sogliole, comodamente adagiate su un piatto da portata, sulle quali un cuoco del college aveva versato un manto della salsa più bianca, banchè segnata qua e là da macchie brune simili a quelle che si vedono sui fianchi della femmina del daino. Poi vennero le pernici, ma se questo vi fa pensare a un paio di nudi volatili bruni poggiati su un piatto, allora vi sbagliate. Perché le pernici, molte e di svariate qualità, giunsero in tavola accompagnate da tutto il loro seguito di insalate e salse, quella piccante e quella dolce, ciascuna nella debita successione; dalle patate sottili come monete ma non altrettanto dure; e dai cavolini di Bruxelles, con le foglioline compatte come boccioli di rosa, ma più succulente. L'arrosto con tuttto il suo corteo non era ancora uscito di scena che il cameriere silenzioso, forse il Custode in persona in una sua più dimessa variante, ci mise davanti agli occhi, avvolto da una ghirlanda di tovaglioli, un dolce che si innalzava tutto di zucchero da quelle onde. Chiamarlo budino, e così apparentarlo al riso, e così alla tapioca sarebbe stato un insulto. Nel frattempo i calici da vino erano stati riempiti di giallo e avevano brillato di cremisi: erano stati vuotati; erano stati riempiti. Chi è l'autore di queste parole??? E qual'è il libro in questione??? per scoprirlo cliccate qui
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1 commento: